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Blefarocalasi (Palpebre cadenti)

La blefarocalasi è un  difetto estetico caratterizzato da rilassamento eccessivo  della cute  della palpebra  superiore per  indebolimento e stiramento delle fibrille connettivali ed elastiche della sottile cute palpebrale con eventuale associazione di perdita di tono della muscolatura, il tutto correlato al processo di invecchiamento. Tale situazione determina un eccesso di cute palpebrale che cade e si ripiega sull’occhio riducendo la rima palpebrale con parziale copertura dell’iride e conferendo allo sguardo un  aspetto appesantito e  senescente.

L’eliminazione di tale inconveniente conferisce uno sguardo più luminoso con aspetto del viso più giovanile. L’intervento comunemente eseguito per rimuovere tale inestetismo è la blefaroplastica chirurgica con i limiti di “fermo” lavorativo e sociale connesso ad ogni intervento chirurgico. In alternativa la blefarocalasi può essere eliminata con la tecnica di Blefaroplastica dinamica non ablativa utilizzando l’apparecchiatura PLEXER® secondo la metodica del prof. Giorgio Fippi, ampiamente verificata da lunga sperimentazione. Tale apparecchiatura sfrutta il plasma (gas ionizzato) indotto dal manipolo del PLEXER®, per  effettuare puntiformi sublimazioni corneocitarie, nello strato  più superficiale  della pelle, con una precisa geometria, indicata dalla valutazione dinamica delle pieghe della pelle evidenziate  dalla apertura e chiusura  degli occhi. Queste superficiali e precise bruciature determinano attraverso la contrazione delle fibre cutanee un  accorciamento della pelle, poi stabilizzato a lungo nel tempo dalla formazione di nuove fibrille di collagene attivata dalla lesione cutanea superficiale. L’effetto finale è la riduzione della pelle esuberante e cadente delle palpebre, la risalita della palpebra superiore con ampiamento della rima e conseguente apertura dello  sguardo senza aver effettuato tagli di tessuto, asportazione cutanea, punti di sutura, sanguinamento operativo si realizza in 3 o 4 sedute di pochi minuti ciascuna,  a  distanza di un mese l’una dall’altra, intervenendo ad ogni seduta in maniera settoriale sulla palpebra in  modo da limitare il gonfiore reattivo delle ore e del giorno successivi e permettere così di non pregiudicare impegni lavorativi e sociali del paziente oltre al vantaggio  di rendere il trattamento poco o nulla appariscente. Viene  preventivamente applicata una crema anestetica sull’area da trattare che deve essere successivamente  protetta con un fondotinta per assicurare una efficiente protezione solare e mascherare i punti di cute trattata.
Le medicazioni devono essere scrupolosamente attuate secondo un protocollo messo a punto dal prof. Fippi e di seguito riportato per maggior chiarezza.

Medicazione

Le dieci regole da rispettare per una corretta medicazione - La parte trattata:

1) Deve essere lavata con acqua e sapone neutro (Marsiglia solido)
2) Deve essere asciugata tamponando delicatamente senza mai strofinare, utilizzando un fazzoletto di cotone o un asciugamano di stoffa (non di spugna, non di carta)
3) Deve essere disinfettata giornalmente con benzalconio (Citrosil® verde per la cute in generale e Imidazil® per le palpebre)
4) Deve essere protetta con il fondotinta fluido  (p.es.linea Bio Nike Dfence o linea Clinique) applicandone uno spessore idoneo (un millimetro) sulla parte interessata.
5) Non deve essere coperta con cerotti, per la possibilità di macerazioni, sensibilizzazioni, infezioni, non si deve applicare mai crema protettiva 50+ o similari, solo il fondotinta di cui sopra.
6) Non devono esservi applicati medicamenti o cosmetici. (proibite creme antibiotiche, cortisoniche e lenitive incluse le omeopatiche)
7) Proibita l'applicazione di qualsiasi tipo di crema!!!
8) La crosta non deve assolutamente essere asportata; Cadrà da sola dopo 7-20 gg altrimenti si rischiano avvallamenti e irregolarità della cute.
9) Appena caduta la crosta, la zona andrà protetta dalle radiazioni ultraviolette sia all'aperto sia in casa (Sole, Monitor del computer, Lampade al Neon e Fluorescenti, rivelatori di banconote false, Lampade di Wood in discoteca, Sorgenti di luce a LED, Catalizzatori UVB per ricostruzione unghie, Catalizzatori UVB per odontoiatria) per evitare la formazione di discromie (macchie scure della pelle o aree di colore diverso da quello della pelle circostante.), utilizzando solo i consigli al punto 4.
10) L'uso del fondotinta, mai di protezione solare,  deve essere continuato finché perdura la colorazione rosa che in soggetti predisposti, potrà durare a lungo.